I Romeni vogliono la cittadinanza italiana per scappare dalla burocrazia
(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Adevarul” – la traduzione in italiano è stata eseguita da Ana Maria BADEA)
Nel 2007 il numero delle domande è raddoppiato rispetto all’anno precedente e il tempo di attesa è sempre più lungo.
Le informazioni diffuse dal Ministero Italiano degli Interni dimostrano che tra il 1980 e la fine del 2007, hanno ottenuto il passaporto italiano più di 246.000 immigrati. Solo nel 2007, le domande sono state oltre 40.000, il doppio dell’anno precedente.
Nello stesso anno, 38.500 stranieri hanno ottenuto la cittadinanza richiesta negli anni precedenti, con 2.500 persone in più rispetto all’anno 2006. Di questi, la maggior parte (31.609) sono diventati cittadini italiani a seguito di un matrimonio con un cittadino della penisola, e 6857 tramite la naturalizzazione (cioè, tramite la domanda presentata dopo 10 anni di residenza sul territorio italiano).
Nel 2007, tra le prime nazioni che hanno fatto domanda per ricevere la cittadinanza italiana sono: Marocco (3850), Romania (3509), seguite dall’Albania (2605), Argentina (2410), Brasile (1928), Ucraina (1.389) , Cuba (1355) e Polonia (1255).
La rinuncia alla cittadinanza romena era obbligatoria e costava 350 euro.
Sorin Marinescu (58 anni) vive in Italia dal 1979. Dopo dieci anni di residenza in Italia, ha inoltrato la richiesta per la cittadinanza italiana e ha ricevuto una risposta positiva dopo 3 anni. “In quel periodo”, dice Sorin Marinescu, “questi erano i tempi di attesa per il passaporto italiano. Per coloro che inoltravano la domanda dopo il matrimonio con un cittadino italiano, i tempi di attesa erano ridotti della metà”.
Molti mesi si perdevano per la rinuncia alla cittadinanza romena, una cosa obbligatoria a quel tempo. “Stavamo vivendo a Palermo,” racconta Mihai Spinei (60 anni), “e per qualsiasi documento dovevamo andare all’ambasciata, a Roma. Lì, ho inoltrato la domanda di rinuncia alla cittadinanza per la quale ho pagato 700.000 sterline, circa 350 euro. Per tutte queste tappe ho impiegato più di un anno”.
Per Dorina Florea, 49 anni, da Alba-Iulia, è stato molto più semplice: si è sposata con un cittadino italiano nel ’82 quando è arrivata in Italia, e ha ricevuto la cittadinanza automaticamente dopo pochi mesi. Grazie al passaporto italiano, è stata in grado di entrare nella polizia municipale, vicino Torino, dove lavora anche oggi.
I Rumeni vogliono sfuggire ai problemi burocratici dovuti alla cittadinanza straniera.
Adesso il tempo di attesa è più lungo. Luminiţa Galan (39 anni) di Copşa Mică, lavora in Italia dal 2001. Nello stesso periodo si è sposata con un italiano, ma per ottenere la cittadinanza italiana ha dovuto aspettare sette anni. Quest’anno ha prestato giuramento davanti al sindaco di Pragelato, nelle vicinanze di Torino, che le ha donato la Costituzione italiana e una bandiera.
Dopo sette anni, i motivi per i quali aveva richiesto la cittadinanza italiana (il rinnovo del permesso di soggiorno) non esistono più: “volevo ottenere la cittadinanza per sfuggire all’incubo del rinnovo del permesso di soggiorno. Dovevo rinnovarlo ogni due anni e la procedura era molto difficile. Non pensavo allora che nel 2007 non avremmo avuto più bisogno del permesso di soggiorno “, afferma Luminiţa che oggi è il proprietario di un negozio di prodotti alimentari a Pragelato (Piemonte).
Molti hanno ora la doppia cittadinanza
Nonostante abbia voluto ottenere ancora un’altra cittadinanza, Luminiţa è col pensiero al suo paese. Sul cartello di fronte all’entrata del negozio, accanto all’iscrizione “negozio di prodotti alimentari tipici italiani e romeni” ha apposto lo stemma e la bandiera della Romania.
Tuttavia Luminiţa vede un vantaggio in più: la sua assicurazione medica è illimitata; finora, essa scadeva alla scadenza del contratto di lavoro. “Ora, dato che ho ottenuto la cittadinanza italiana, stavo pensando di candidarmi come consigliere comunale”, dice Luminiţa.
Oltre al rinnovo del permesso di soggiorno, i romeni dovevano confrontarsi anche con altri problemi: “C’erano molte altre situazioni in cui si verificavano problemi burocratici a causa della cittadinanza extracomunitaria”, racconta Sorin Marinescu, “per esempio, per ottenere qualsiasi tipo di visto per i paesi europei, per viaggiare ovunque oppure per i documenti di identificazione”.
Per qualsiasi cosa dovevi faticare di più”. Anche Sorin ha la doppia cittadinanza: “Anche se vivo in Italia da tanto tempo, rimango lo stesso un romeno”.
Autrici: Delia Cosereanu e Elena Halcu
Data: 27 aprile 2009
Fonte: www.adevarul.ro