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Energia elettrica meno cara per le Piccole e Medie Imprese

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Evenimentul Zilei“)

L’Autorità Nazionale di regolamentazione nel settore dell’Energia (ANRE) valuta più scenari di riduzione del prezzo dell’elettricità a partire dal 1 luglio.  

“Uno di questi è quello di mantenere il prezzo dell’energia elettrica per i privati e di diminuirlo solamente per le aziende, il particolare per aiutare le piccole e medie imprese nel quadro della crisi”, dichiara il sig. Petru Lificiu, presidente dell’autorità. 

“Proviamo a trovare una soluzione per le PMI al fine di rilanciare la produzione. Analizziamo per constatare che conseguenze possono sorgere a seguito di una riduzione del prezzo anche per i privati. Non abbiamo ancora preso nessuna decisione”, afferma il sig. Lificiu. Secondo alcune fonti, la prima variante presa in considerazione dalla ANRE era quella di ridurre del 5% circa il prezzo dell’energia elettrica per tutti i consumatori a partire dal 1 luglio.  Con lo stesso fine di sostenere l’economia, il governo ha recentemente deciso che una parte dei grandi consumatori industriali, come i complessi chimici, possa acquistare per un periodo di cinque mesi, solo gas di produzione interna, attualmente due volte meno caro di quello importato. Allo stesso tempo, il prezzo del gas per i consumatori captive, in questo caso i privati, diminuirà di circa 5% a partire dal 1 luglio.

Autrice: Teodora Vasalca
Data: 16 giugno 2009
Fonte: www.evz.ro

Numero di telefono unico per i bambini scomparsi

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Evenimentul Zilei“)

Iniziando da  oggi, è entrato in funzione il numero di telefono europeo unico – 116.000 – al quale si possono segnalare i casi di bambini scomparsi.

Così, la campagna per promuovere il numero viene lanciata oggi, in occasione della Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi, in dieci Paesi membri dell’UE, tra i quali anche la Romania, così attuando una decisione della Commissione Europea, rilasciata su questo argomento nel febbraio 2007.  Insieme alla Romania, gli altri paesi ove il numero è applicabile sono: Belgio, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Portogallo e Olanda. Digitando 116.000, i cittadini che si trovano in uno di questi dieci paesi potranno segnalare la scomparsa di un bambino. Inoltre, allo stesso numero si potranno ricevere informazioni utili sul modo di strumentazione di un possibile caso segnalato dalla persona che effettua la chiamata. 

         In Romania, le chiamate saranno ricevute dagli operatori di Focus – Il Centro Romeno per Bambini Scomparsi e Abusati Sessualmente, che sta collaborando già da tre anni, nell’affrontare queste problematiche, con la Polizia Romena. Uno dei metodi specifici usati dai rappresentanti di Focus per trovare i bambini scomparsi da molti anni, è una tecnica di “invecchiamento digitale”. Così, le fotografie dei bambini scomparsi vengono trasformate in modo da rassomigliare all’immagine che questi bambini possano avere nel presente.  Secondo l’organizzazione “Salvate i Bambini”, nell’ultimo anno sono stati segnalati oltre 3000 casi di bambini scomparsi.

Autrice: sconosciuta
Data: 25 maggio 2009
Fonte: www.evz.ro

Una romena fra i poliziotti italiani

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Adevarul” – la traduzione in italiano è stata eseguita da Ana Maria BADEA)

Una romena, tirocinante presso il Ministero Italiano degli Interni, ha realizzato il suo sogno di lavorare nelle forze di polizia. Alla cerimonia di festeggiamento dei 157 anni dalla fondazione della Polizia Italiana, una romena è salita sul palco per raccontare la sua storia.

Madalina Iuliana Tămâianu (25 anni) da Constanta, si è laureata alla Facoltà di Matematica e Informatica presso l’Università “Ovidiu” della città natale, e ora sta seguendo il corso di Master in Economia e Comunicazione presso l’Università “Tor Vergata” di Roma . 
È stata selezionata fra 30 concorrenti per un tirocinio formativo presso il Ministero Italiano degli Interni. Lo stage è stato per la giovane romena la realizzazione del sogno di una vita: lavorare con le forze di polizia. Il compito di Mădălina è la redazione di articoli sulle varie azioni della polizia. Il rammarico di Madalina è che non può proseguire la sua carriera in Italia non essendo una cittadina italiana.

La giovane romena non vuole rinunciare al suo sogno e intende portare in Romania tutta l’esperienza accumulata. Venerdì, la polizia italiana ha festeggiato 157 anni dalla sua fondazione,  Madalina è stata invitata alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma per raccontare la sua esperienza.

Il Direttore del Dipartimento per la Comunicazione del Ministero degli Interni, Maurizio Masciopinto, ha presentato Mădălina come “un esempio per lo slogan della nostra festa: «C’è più sicurezza insieme! »”

Autrice: Anca Mihai
Data: 11 maggio 2009
Fonte: www.adevarul.ro

L’Apertura del Consolato Onorario di Romania ad Ancona

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Adevarul” – la traduzione in italiano è stata eseguita da Ana Maria BADEA)

Sabato mattina è stato inaugurato ad Ancona il Consolato Onorario della Romania, con sede a Palazzo Camerata. In questa occasione, è stato nominato come Console Onorifico, l’ingegnere George Teseleanu.
 
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato oltre 100 personalità, i rappresentanti delle autorità locali. “Si tratta del riconoscimento dell’esistenza del consolato da parte degli italiani”, ha dichiarato il nuovo console, George Teseleanu, per la redazione del giornale romeno “Adevarul”.

Secondo gli studi della CARITAS – fondazione della Chiesa Cattolica – la comunità romena in Italia ha 625.278 membri registrati presso gli Uffici dell’Anagrafe. Nelle regioni situate lungo le coste del Mare Adriatico, i romeni sono circa 30.000. Uno degli obiettivi del nuovo consolato è quello di registrare la densità dei romeni per regione, nonché il loro profilo.

“Prima di tutto, ci interessa, il numero dei bambini romeni che frequentano le scuole, al fine di estendere anche nelle Marche il progetto del governo di introdurre per loro corsi di lingua, cultura e civiltà romena,” ci confessa il console Teseleanu.

Oltre alla realizzazione di chiese romene di qualsiasi rito ecumenico, un altro obiettivo è la realizzazione di un fondo librario che potrebbe diventare una risorsa per le future biblioteche di libri in lingua romena.

Autrice: Anca Mihai
Data: 11 maggio 2009
Fonte: www.adevarul.ro

I Romeni vogliono la cittadinanza italiana per scappare dalla burocrazia

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Adevarul” – la traduzione in italiano è stata eseguita da Ana Maria BADEA)

Nel 2007 il numero delle domande è raddoppiato rispetto all’anno precedente e il tempo di attesa è sempre più lungo.
 
Le informazioni diffuse dal Ministero Italiano degli Interni dimostrano che tra il 1980 e la fine del 2007, hanno ottenuto il passaporto italiano più di 246.000 immigrati. Solo nel 2007, le domande sono state oltre 40.000, il doppio dell’anno precedente.

Nello stesso anno, 38.500 stranieri hanno ottenuto la cittadinanza richiesta negli anni precedenti, con 2.500 persone in più rispetto all’anno 2006. Di questi, la maggior parte (31.609) sono diventati cittadini italiani a seguito di un matrimonio con un cittadino della penisola, e 6857 tramite la naturalizzazione (cioè, tramite la domanda presentata dopo 10 anni di residenza sul territorio italiano).

Nel 2007, tra le prime nazioni che hanno fatto domanda per ricevere la cittadinanza italiana sono: Marocco (3850), Romania (3509), seguite dall’Albania (2605), Argentina (2410), Brasile (1928), Ucraina (1.389) , Cuba (1355) e Polonia (1255).

La rinuncia alla cittadinanza romena era obbligatoria e costava 350 euro.

Sorin Marinescu (58 anni) vive in Italia dal 1979. Dopo dieci anni di residenza in Italia, ha inoltrato la richiesta per la cittadinanza italiana e ha ricevuto una risposta positiva dopo 3 anni. “In quel periodo”, dice Sorin Marinescu, “questi erano i tempi di attesa per il passaporto italiano. Per coloro che inoltravano la domanda dopo il matrimonio con un cittadino italiano, i tempi di attesa erano ridotti della metà”.

Molti mesi si perdevano per la rinuncia alla cittadinanza romena, una cosa obbligatoria a quel tempo. “Stavamo vivendo a Palermo,” racconta Mihai Spinei (60 anni), “e per qualsiasi documento dovevamo andare all’ambasciata, a Roma. Lì, ho inoltrato la domanda di rinuncia alla cittadinanza per la quale ho pagato 700.000 sterline, circa 350 euro. Per tutte queste tappe ho impiegato più di un anno”.

Per Dorina Florea, 49 anni, da Alba-Iulia, è stato molto più semplice: si è sposata con un cittadino italiano nel ’82 quando è arrivata in Italia, e ha ricevuto la cittadinanza automaticamente dopo pochi mesi. Grazie al passaporto italiano, è stata in grado di entrare nella polizia municipale, vicino Torino, dove lavora anche oggi.

I Rumeni vogliono sfuggire ai problemi burocratici dovuti alla cittadinanza straniera.

Adesso il tempo di attesa è più lungo. Luminiţa Galan (39 anni) di Copşa Mică, lavora in Italia dal 2001. Nello stesso periodo si è sposata con un italiano, ma per ottenere la cittadinanza italiana ha dovuto aspettare sette anni. Quest’anno ha prestato giuramento davanti al sindaco di Pragelato, nelle vicinanze di Torino, che le ha donato la Costituzione italiana e una bandiera.

Dopo sette anni, i motivi per i quali aveva richiesto la cittadinanza italiana (il rinnovo del permesso di soggiorno) non esistono più: “volevo ottenere la cittadinanza per sfuggire all’incubo del rinnovo del permesso di soggiorno. Dovevo rinnovarlo ogni due anni e la procedura era molto difficile. Non pensavo allora che nel 2007 non avremmo avuto più bisogno del permesso di soggiorno “, afferma Luminiţa che oggi è il proprietario di un negozio di prodotti alimentari a Pragelato (Piemonte).

Molti hanno ora la doppia cittadinanza

Nonostante abbia voluto ottenere ancora un’altra cittadinanza, Luminiţa è col pensiero al suo paese. Sul cartello di fronte all’entrata del negozio, accanto all’iscrizione “negozio di prodotti alimentari tipici italiani e romeni” ha apposto lo stemma e la bandiera della Romania.

Tuttavia Luminiţa vede un vantaggio in più: la sua assicurazione medica è illimitata; finora, essa scadeva alla scadenza del contratto di lavoro. “Ora, dato che ho ottenuto la cittadinanza italiana, stavo pensando di candidarmi come consigliere comunale”, dice Luminiţa.

Oltre al rinnovo del permesso di soggiorno, i romeni dovevano confrontarsi anche con altri problemi: “C’erano molte altre situazioni in cui si verificavano problemi burocratici a causa della cittadinanza extracomunitaria”, racconta Sorin Marinescu, “per esempio, per ottenere qualsiasi tipo di visto per i paesi europei, per viaggiare ovunque oppure per i documenti di identificazione”.
Per qualsiasi cosa dovevi faticare di più”. Anche Sorin ha la doppia cittadinanza: “Anche se vivo in Italia da tanto tempo, rimango lo stesso un romeno”.

Autrici: Delia Cosereanu e Elena Halcu 
Data: 27 aprile  2009
Fonte: www.adevarul.ro

Hacker romeno, impiegato dalla Procura Italiana

(segue un articolo pubblicato sul giornale romeno: “Evenimentul Zilei – la traduzione in italiano è stata eseguita da Ana Maria BADEA)

Gabriel Bogdan Ionescu, un giovane di 22 anni, di Craiova, aiuterà le autorità italiane a contrastare le infrazioni informatiche, scrive il Corriere della Sera. 

Il giovane, chiamato dalla stampa italiana “il campione dell’informatica” ed “il genio della matematica”, ha uno stupendo CV, che vanta di una medaglia d’oro ottenuta alla Balcaniada di matematica ed informatica,  nonché di aver ottenuto il primo risultato nella prova di ammissione all’Istituto Politecnico di Milano. Gabriel utilizzerà le sue conoscenze informatiche per rintracciare gli hacker. Secondo il suo avvocato, il giovane ha accettato l’offerta con entusiasmo. Pierpaolo Livio ha raccontato dettagliatamente le informazioni riguardo i futuri compiti di Gabriel, sottolineando che insieme alla Procura di Como, lo stesso svilupperà sistemi di sicurezza per combattere frodi come la clonazione di carte di credito e, specialmente, per identificare le persone che gestiscono siti web di pornografia minorile. 

“Sarebbe una vittoria per tutti”

 Il rappresentante legale del romeno si è dichiarato ottimista per quanto riguarda la sentenza del Tribunale, che verrà rilasciata il 5 maggio. Pierpaolo Livio ha precisato che lo scopo principale è il rilascio del giovane dalla prigione, il romeno dovrà probabilmente stare agli arresti domiciliari o alla sede Way-Log, una compagnia specializzata nell’intercettazione e la lotta contro le infrazioni informatiche, dove Gabriel svolgerà il suo lavoro.

“Non esistono ragioni per cui il giudice dovrebbe rifiutare questa possibilità. Gabriel è un genio della matematica, come viene ammesso anche dagli specialisti della Procura. Dobbiamo sfruttare questa dote eccezionale per un fine positivo”, ha evidenziato l’avvocato italiano, aggiungendo che anche il console romeno di Milano, Dinu Tiberius Mugurel, è molto contento. “Sarebbe una vittoria per tutti”, ha dichiarato quest’ultimo.

Frode di 200,000 Euro

Il romeno è stato arrestato l’anno scorso, a Craiova, insieme ad altre persone accusate di phishing e condannato a tre ani e due mesi di carcere in Bassone in provincia di Como (Lombardia).

Il giovane “geniale” ed i suoi complici sono riusciti a clonare il sito web delle Poste Italiane, ove migliaia de correntisti mandavano i dati personali. Con l’aiuto di queste informazioni, i romeni avevano accesso ai soldi depositati. In tal modo, hanno rubato 200,000 Euro circa.L’anno scorso ha ottenuto il permesso della direzione del carcere per svolgere la prova di ammissione alla facoltà. Nell’arco di solo un’ora e mezza, Gabriel ha finito il test, ottenendo 97 punti su 100.

Hacker romeni, sotto l’attenzione del FBI 

Pochi giorni fa, un altro hacker è finito sulle pagine dei giornali. Questa volta, i giornalisti americani hanno redatto il caso del romeno che ha attaccato il sito web della “New York Times”. L’hacker, conosciuto come “unu”, offriva su un blog informazioni su alcuni data-base di varie compagnie che non erano protette, a cui lui riusciva ad accervi illegalmente. Il romeno precisava che aveva modificato con successo il sito web della compagnia Symantec, approfittando di una vulnerabilità: una pubblicità inserita sulla pagina di log-in. Sulla stessa pagina venivano presentati diversi prodotti della compagnia, come Norton AntiVirus 2009 e Norton Internet Security, destinate proprio alla sicurezza del computer. Tra le compagnie che hanno subito l’attacco da “unu” c’è anche il produttore russo di software “Kaspersky” ed il quotidiano “International Herald Tribune.” 

Nel dicembre 2006, un altro hacker romeno è stato accusato per essere entrato illegalmente in oltre 150 computer appartenendo a vari istituzioni pubbliche americane, come la NASA. Nel novembre 2008, il romeno viene condannato dal Tribunale di Arad ad un anno e quatto mesi con sospensione, e con l’obbligo di pagare danni per 210.000 $ alla NASA, 16.000 $  al Dipartimento Americano di Energia e 8860 $ al Dipartimento Navale degli U.S.A. 

Nel ottobre 2008, Sergiu Daniel Popa è stato arrestato negli Stati Uniti per attacchi di phishing. I procuratori hanno richiesto una sentenza di 10 anni di reclusione ed al pagamento di una multa di 500.000 dollari. Uno dei capi di accusa è per la frode di 7000 persone, per un valore complessivo di danni di 700,000 Euro. 

Il famoso istituto FBI stava inseguendo, due anni fa, un altro hacker romeno, conosciuto come “Vlăduţ”. Questo è riuscito ad attaccare il sito web di Ebay, e una volta entrato sul forum con l’identità di un impiegato della compagnia ha deriso il sistema di sicurezza del server di Ebay.

AutriciCristina Botezatu e Ana Zidărescu
Data: 27 febbraio 2009
Fonte: www.evz.ro